Risparmiare sull’acquisto di un divano potrebbe non essere vantaggioso

Quando ci accingiamo a comprare un qualsiasi prodotto, dopo aver scelto quello che sembra soddisfare le nostre richieste, il requisito predominante su cui basiamo la scelta è il prezzo.

E’ normale ed anzi consigliato cercare di risparmiare su qualsiasi acquisto.

Molto spesso un prezzo differente significa anche che ci troviamo di fronte a prodotti differenti, in proporzione alla differenza di costo.

Altre volte è il metodo di commercializzazione che può determinare una differenza di prezzo, caso tipico il risparmio nella grande distribuzione rispetto ad un piccolo negozio.

Ma se la differenza di prezzo è troppo marcata bisogna iniziare a farsi delle domande sulla qualità del prodotto che si sta acquistando.

Magari in parti nascoste e inaccessibili ma una grossa differenza di prezzo nasconde sempre una concessione alla qualità produttiva deve essere stata fatta.

Ma se anche questo è un dubbio su cui siamo portati a riflettere al momento dell’acquisto di un  prodotto con un grosso risparmio, allargando la riflessione dal nostro interesse personale ad un interesse più generale ci possono essere dei costi sociali che vengono prodotti dal nostro comportamento in fase di acquisto.

Ce ne parla una inchiesta di Report che si occupa della produzione e commercializzazione del mobilio imbottito.

 

Nel video vediamo tra gli intervistati Pasquale Natuzzi, fondatore del gruppo Natuzzi che produce divani, poltrone e simili nel sud Italia, in una zona che ha visto in passato una rinascita economica grazie all’espandersi di questo settore ed adesso sta entrando in crisi per colpa della concorrenza sleale.

Natuzzi ci dice molto esplicitamente che quando risparmiamo sull’acquisto di un divano risparmiamo sulla qualità delle cuciture, delle imbottiture e compriamo finta pelle.  Chi spende meno ottiene anche meno.

Ma più implicitamente il servizio di Report ci dice che la ricerca del risparmio a tutti i costi, oltre a farci portare minore qualità in casa nostra, finanzia un comportamento al limite del lecito.

Oltre che sulla qualità infatti alcuni marchi risparmiano sulla produzione, incaricando terzisti di confezionare il prodotto, senza preoccuparsi di come queste terze parti incrementino il loro margine di guadagno.

Ed allora più o meno alla luce del sole divani e poltrone vengono prodotti in magazzini fatiscenti, spesso con manodopera cinese sottopagata, ammucchiata in capannoni dove vivono e lavorano contemporaneamente, con i loro diritti calpestati.

E’ producendo mobili in queste condizioni che possono garantire a noi un risparmio elevato sull’acquisto, mantenendo comunque un alto margine di guadagno per il distributore.

Ma se stiamo risparmiando qualcosa, provochiamo forse un danno ben maggiore alla società, comprando un made in Italy fittizio che non rispetta i requisiti che hanno fatto conoscere i nostri prodotti nel mondo, che non rispetta i lavoratori e di fatto toglie lavoro a chi cerca oltre lo stipendio anche dignità e sicurezza, che mina la concorrenza leale che giova al mercato.

Certo poi si devono fare i conti con la fine del mese, dobbiamo farci bastare i soldi che abbiamo, ma quando troviamo uno sconto sospetto, pensiamo a Pasquale Natuzzi e domandiamoci quanto ci costa quel risparmio.

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Risparmiare sull’acquisto di un divano potrebbe non essere vantaggioso ultima modifica: 2012-01-19T10:37:40+01:00 da admin-Salvatore

4 thoughts on “Risparmiare sull’acquisto di un divano potrebbe non essere vantaggioso

  1. Mah… Io pochi anni fa, ho acquistato un divano da Natuzzi. Per pochi intendo meno di cinque anni. Io sono single, uso il divano (educatamente solo seduto) per un paio d’ore al giorno.
    Sempre tenuto coperto, sebbene la micro fibra mia sia stata venduta come lavabile.
    Vorrei mostrarvi com’è ridotto!! Cuscini di seduta lisi al limite del buco, imbottitura completamente lasciata andare… In negozio mi dicono che è normale usura.
    Ripeto: mah…!!

  2. Beh, a parte la tua storia Renato, il discorso di stare attenti quando un prodotto si paga poco non fa una piega. Conoscere il prodotto prima di acquistarlo e buona norma. Comunque una microfibra che arriva a bucarsi dopo 5 anni è proprio scadente…

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