I saldi e le vendite di fine stagione

saldiIl periodo dei saldi individua le stagioni più e meglio del meteo, delle foglie che cadono, del ritorno delle rondini, delel chiusure di ferragosto.

Molti risparmiano a poco a poco tutto l’anno per poter poi fare affari nel periodo dei saldi, particolarmente per i saldi invernali, quando è possibile trovare a prezzi superscontati capi di abbigliamento altrimenti fuori dalla portata economica.

I saldi rappresentano per i commercianti un’opportunità molto allettante per ricambiare il proprio magazzino e per i clienti di esaudire quache piccolo desiderio.

Per impedire che siano fatte speculazioni su quella che dovrebbe essere una facilitazione al commercio, vigono regole ben precise.

Intanto il Decreto Legislativo 114/98 articolo 15 definisce quello che per tutti sono saldi come vendite di fine stagione e le inquadra come vendite straordinarie.

Questo significa innanzi tutto che i saldi sono vendite limitate nel tempo:

1. Per vendite straordinarie si intendono le vendite di liquidazione, le vendite di fine stagione e le vendite promozionali nelle quali l’esercente dettagliante offre condizioni favorevoli, reali ed effettive, di acquisto dei propri prodotti.

Chissà perchè la Legge si premura dal chiarire che le condizioni favorevoli devono essere REALI ED EFFETTIVE.  Evidentemente nel momento della stesura della Legge c’era già chi aveva preventivato che i commercianti potessero truccare il prezzo di partenza, cosa che la cronaca ci dimostra ogni anno.

3. Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo.

In questo articolo viene spiegato il senso generale dei saldi. Ci sono merci che con il tempo perdono il loro valore e quindi devono essere vendute per tempo. Questo significa anche che i saldi non esistono per tutti i prodotti, ma per una serie individuata in base a questa caratteristica.

5. Nelle vendite disciplinate dal presente articolo lo sconto o il ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve essere comunque esposto.

Qua nasce quale incomprensione. Deve essere esposto obbligatoriamente il prezzo iniziale ed il ribasso in percentuale. Non è obbligatorio esporre il prezzo a cui è venduto l’articolo e questo è a discapito delal chiarezza nei confronti del cliente.

6. Le regioni, sentite i rappresentanti degli enti locali, le organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio, disciplinano le modalita’ di svolgimento, la pubblicita’ anche ai fini di una corretta informazione del consumatore, i periodi e la durata delle vendite di liquidazione e delle vendite di fine stagione.

I saldi sono regolamentati dalle Regioni e quindi ci sono periodi di svolgimento e modalità che variano da un luogo all’altro.

Anche quando si acquista la merce in saldo valgono comunque le normali regole del commercio:

– si può pagare con carta di credito se l’esercizio è convenzionato;

– anche nel periodo non di saldo il cambio della merce è a discrezione del venditore (a meno che non presenti difetti). Chiedere al commerciante se effettua il cambio e nel caso conservare lo scontrino;

– nel negozio può essere presente contemporaneamente merce in saldo e merce non in saldo. La merce in saldo è solo quella chiaramente contrassegnata dal cartellino riportante lo sconto percentuale e deve essere tenuta separata dalla merce non in saldo;

– Il commerciante non è obbligato a consentire la prova dei capi di abbigliamento;

Quanto si risparmia ? Il decreto legislativo non si pronuncia. Non c’è un minimo e massimo di variazione percentuale per poter vendere a saldo . Ipoteticamente anche uno sconto dell’ 1% può essere considerato saldo, ma sarebbe una presa in giro. Allo stesso modo però è da valutare bene come un negoziante possa permettersi uno sconto maggiore del 70% .

 

I saldi e le vendite di fine stagione ultima modifica: 2013-01-11T16:14:49+01:00 da admin-Salvatore

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