Dal 14 giugno nuove regole per ecommerce e vendita a distanza

direttiva UE difesa dei consumatori

Con il Decreto Legislativo n. 21 del 21/02/2014 (scarica il testo completo) l’Italia ha recepito la direttiva europea sulla tutela dei consumatori (2011/83/UE) ed ha portato dei cambiamenti al Codice del consumo italiano, in particolare agli articoli dal n. 45 al n. 67 .

Una direttiva nata con l’obiettivo di dare delle regole universali e omogenee a tutti i Paesi dell’Unione Europea e favorire anche lo sviluppo del commercio elettronico oltre i confini nazionali dei singoli stati e che offre maggiori garanzie su tutti i contratti a distanza con un controvalore superiore ai 50 euro.

Ecco le principali novità sul commercio a distanza ed online:

Il fornitore dovrà indicare chiarmante:

  • l’identità, l’indirizzo, il numero di telefono così come il suo numero di fax e l’indirizzo e-mail, se disponibile, per consentire al consumatore di contattare rapidamente il professionista e comunicare direttamente con lui;
  • il prezzo totale incluse le tasse;
  • le modalità di pagamento e di consegna;
  • il momento in cui il fornitore  si impegna a consegnare i beni. Il bene deve essere consegnato al massimo entro 30 giorni;
  • la durata del contratto, nei casi in cui ci sia una fornitura prolungata come la fruizione di servizi;
  • l’esistenza e le condizioni di depositi o altre garanzie finanziarie da pagare da parte del consumatore.


Significativi cambiamenti nel diritto di recesso: si passa dagli attuali 10 a 14 giorni per esercitare il diritto di recesso dal contratto (e fino ad 1 anno più 14 giorni in caso di omessa informazione sul diritto di recesso). Il consumatore può dichiarare il suo diritto al recesso presentando una qualsiasi  dichiarazione esplicita della propria volontà di recedere. Dopo aver comunicato la volontà di restituire la merce, il consumatore ha altri 14 giorni a disposizione per spedire i prodotti acquistati al negoziante. Dal momento in cui il consumatore dichiara di aver spedito la merce, il negoziante è obbligato al rimborso entro i 14 giorni successivi .

 Il consumatore deve  sostenere il costo della restituzione dei beni in caso di recesso, ma il fornitore è obbligato a dichiarare anticipatamente  i costi che il consumatore dovrà sostenere in caso di restituzione della merce. Se le spese non sono state comunicate in anticipo, allora i costi di restituzione saranno a carico del venditore.

Inoltre il consumatore può restituire anche un bene deteriorato, ma il rimborso terrà conto della diminuzione di valore, fino ad annullarsi.

Per la spedizione della merce acquistata, il rischio di perdita o danneggiamento si trasferisce dal venditore al consumatore solo nel momento in cui quest’ultimo entra materialmente nel possesso del bene, a meno che il consumatore non abbia scelto un metodo di spedizione diverso da quello offerto dal fornitore.

Particolarmente innovativi i cambiamenti adottati per le vendite a distanza (da catalogo o telefoniche): prima di spedire un prodotto o abilitare un servizio, il venditore deve mandare un contratto in forma cartacea da far firmare al cliente. Solo dopo la firma la vendita potrà intendersi valida a tutti gli effetti.

Dal 14 giugno nuove regole per ecommerce e vendita a distanza ultima modifica: 2014-05-25T15:19:28+02:00 da admin-Salvatore

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